Terapia con luce LED per la Cura e il Ringiovanimento della Pelle
L'uso della terapia laser a bassa intensità (LLLT) sta diventando sempre più comune per invertire i segni visibili dell'invecchiamento cutaneo e numerosi studi clinici ne dimostrano l'efficacia.
Ciao a tutti/e cari/e lettori e lettrici!
Come avrete notato (e magari voi fate parte proprio di questo gruppo), sempre più persone stanno cercando procedure non invasive per migliorare condizioni dermatologiche mediche e anche, giustamente, estetiche.
Chi di noi non vorrebbe avere una pelle più luminosa e priva di imperfezioni e apparire giovane per sempre?
Ovviamente non si tratta di una terapia miracolosa (si, il tempo continuerà a scorrere inesorabilmente) ma sembra comunque che possa aiutarci a migliorare patologie cutanee e farci apparire con una pelle meno segnata dal tempo.
L’invecchiamento cutaneo è legato in parte a fattori genetici ma anche, e soprattutto, a fattori ambientali (la famosa epigenetica!) quali alimentazione, stile di vita, sport, fumo, consumo di alcol ed esposizione ai raggi UV.
Ahimè, tutto ciò si traduce nella comparsa dei segni tipici dell'età che avanza: rughe, linee sottili e la diminuzione della compattezza della pelle con conseguente perdita di densità della stessa.
L'uso della terapia laser a bassa intensità (LLLT) sta diventando sempre più comune per invertire i segni visibili dell'invecchiamento cutaneo e numerosi studi clinici ne dimostrano l'efficacia (yuppi!).
Sono tre le lunghezze d'onda della luce che hanno dimostrato diverse applicazioni terapeutiche: il blu (415 nm), il rosso (633 nm) e il vicino infrarosso (830 nm).
Penetrando nella pelle a diverse profondità, avranno diversi effetti. Sono infatti in grado di trattare una vasta gamma di problematiche della pelle, dalle rughe, ai rossori e ai segni dell'invecchiamento, fino ad acne, cicatrici e macchie scure.
Quindi, le domande che sorgono spontanee sono: come funziona la terapia della luce? I dispositivi a luce LED possono davvero trattare tutte queste problematiche? I dispositivi che utilizzano questa tecnologia sono sicuri?
Andiamo a indagare insieme…
La Scienza dietro la Terapia con Luce LED
L'alterazione della funzione cellulare mediante luce LED non termica a basso livello è chiamata fotobiomodulazione (PBM) o terapia con luce a basso livello (LLLT). Grazie all'intervallo spettrale da 600 a 1300 nm (il LED emette uno spettro ristretto di luce non coerente nelle gamme del vicino infrarosso, visibile e ultravioletto) è possibile promuovere la guarigione delle ferite, la riparazione dei tessuti e il ringiovanimento della pelle.
Contrariamente alle modalità di ringiovanimento cutaneo ablative traumatiche (come il resurfacing laser) e non ablative (come la luce pulsata intensa [IPL]) che inducono la riparazione secondaria dei tessuti causando danni controllati all'epidermide o al derma, la PBM non è traumatica e aggira la fase distruttiva iniziale stimolando direttamente i processi rigenerativi nella pelle. I suoi meccanismi d'azione, infatti, comprendono una maggiore proliferazione cellulare, migrazione e adesione.
La fotobiomodulazione è caratterizzata dalla sua capacità di indurre processi fotobiologici nelle cellule a livello dei mitocondri. Questi svolgono un ruolo importante nella produzione e generazione di energia e metabolismo convertendo le molecole di cibo in energia sotto forma di ATP attraverso la fosforilazione ossidativa.
Il meccanismo della LLLT a livello cellulare è stato attribuito all'assorbimento di radiazioni monocromatiche visibili e infrarosse da parte di componenti della catena respiratoria cellulare, con conseguente aumento della sintesi di ATP, aumento della sintesi di RNA e proteine e aumento del consumo di ossigeno, potenziale di membrana e sintesi di NADH e ATP.
Le cellule protagoniste nella rigenerazione della pelle e dei tessuti sono i fibroblasti, i cheratinociti e le cellule immunitarie (mastociti, neutrofili e macrofagi) che possono essere stimolati utilizzando lunghezze d'onda specifiche.
In parole povere, l'applicazione di luce rossa e vicino all'infrarosso stimola la produzione di collagene e la circolazione sanguigna. Questo può accelerare la guarigione delle ferite, come ustioni o ulcere, e persino ridurre i segni dell'invecchiamento, come rughe e macchie marroni.
In ultimo, ma non per importanza, con la fotobiomodulazione non si sperimentano né infiammazione né dolore che sono tipici delle procedure traumatiche di ringiovanimento della pelle.
Applicazioni della Luce LED in Campo Medico
Come abbiamo già accennato, la forobiomodulazione può aiutarci a ridurre i segni di alcune malattie cutanee. Vediamo le più comuni.
Acne vulgaris
L'acne vulgaris è caratterizzata dalla formazione di pustole, noduli, e/o cisti in seguito all'ostruzione e all'infiammazione dei follicoli piliferi e le loro corrispettive ghiandole sebacee. L'acne si sviluppa sul viso e sulla parte superiore del tronco e tende a colpire gli adolescenti.
Il trattamento comprende vari agenti topici e sistemici diretti a ridurre la produzione di sebo, la formazione di punti neri, l'infiammazione e la carica batterica.
Propionibacterium acnes (P. acnes) è uno dei batteri coinvolti nella patogenesi dell'acne vulgaris. Studi in vitro hanno dimostrato che la luce blu è efficace per il trattamento di P. acnes perché produce la più forte fotoattivazione delle porfirine endogene attraverso un processo noto come terapia fotodinamica endogena (PDT). Il risultato è la formazione di radicali liberi e la distruzione della membrana cellulare di P. acnes.
Spesso la luce blu e rossa vengono utilizzate in combinazione per aiutare a combattere l'acne: la luce blu prende di mira il batterio e la luce rossa contrasta l’infiammazione e il rossore.
Acne rosacea
L’acne rosacea, chiamata semplicemente rosacea, è una condizione infiammatoria della pelle che colpisce principalmente la parte centrale del viso.
Si possono riconoscere quattro sottotipi di rosacea sulla base di diverse caratteristiche morfologiche: eritemato-teleangectasica, papulo-pustolosa, fimatosa e oculare.
L'esatta patogenesi della rosacea rimane poco chiara, ma è stato segnalato il coinvolgimento di diversi fattori esterni o endogeni nella sua comparsa: predisposizione genetica, stimoli microbici, le radiazioni ultraviolette (UV), lo stress e i cambiamenti ambientali possono scatenarla e peggiorarla.
Più di recente, la rosacea e altre malattie della pelle come la psoriasi e la dermatite atopica sono state collegate alla disbiosi intestinale che sembra promuovere un'infiammazione cronica di basso grado.
Gli approcci terapeutici alla rosacea cercano di sopprimerne i sintomi mediante agenti antinfiammatori come doxiciclina, metronidazolo, acido azelaico topico, sodio sulfacetamide e inibitori della calcineurina.
Recentemente, la luce LED è stata introdotta come valida alternativa alla terapia convenzionale. Alcuni studi in vitro e uno studio in vivo pubblicato su pazienti con rosacea papulopustolosa con metil estere aminolevulinato (MAL) associato a PDT, hanno riportato l'efficacia dei LED per il trattamento della rosacea. Questo tipo di trattamento potrebbe rappresentare un approccio efficace, più sicuro e ben tollerato per il trattamento di tali tipi di condizioni.
Fototerapia e guarigione delle ferite
La guarigione delle ferite è un processo biologico che comprende fasi consecutive e sovrapposte tra cui emostasi, eventi infiammatori, proliferazione cellulare e rimodellamento dei tessuti.
Diversi fattori possono compromettere la guarigione delle ferite come difetti di ossigenazione, invecchiamento e stress, nonché condizioni di salute compromesse come infezioni, diabete, abuso di alcol, fumo e stato nutrizionale alterato (ragazzi…fate attenzione al vostro stile di vita!).
Le specie reattive dell’ossigeno (ROS) sono coinvolti in tutti i processi di guarigione delle ferite poiché ne sono necessarie basse concentrazioni per la lotta contro i microrganismi invasori e la segnalazione di sopravvivenza cellulare.
L’eccessiva produzione di ROS o una ridotta disintossicazione da ROS provoca danni ossidativi, causa principale di ferite croniche che non guariscono.
In questo contesto, studi sperimentali e clinici hanno rilevato che le strategie antiossidanti ed antinfiammatorie si sono dimostrate benefiche nella guarigione.
Studi preclinici in vitro e primi studi clinici hanno dimostrato che i LED sviluppati dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) hanno avuto effetti benefici sulla guarigione delle ferite. In particolare, è stata dimostrata una rilevante efficacia antinfiammatoria e riparativa nelle ulcere croniche e nelle ferite.
Psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che induce una crescita anomala dell’epidermide. Comporta infiammazione cutanea e un disordine di crescita dei cheratinociti che portano alla formazione di placche rilevate, di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre. Le localizzazioni più comuni sono i gomiti, le ginocchia e il cuoio capelluto.
Alla base della psoriasi vi è una combinazione di fattori genetici e ambientali. Alcuni soggetti sono maggiormente predisposti ad una infiammazione cutanea anomala che viene esacerbata da fattori ambientali esterni scatenanti.
Poiché si stava prestando sempre più attenzione ai diodi a emissione di luce rossa visibile (633 nm) e infrarossa vicina (830 nm) per il trattamento di varie condizioni dermatologiche, è stato progettato anche uno studio pilota per valutare l'efficacia della combinazione di fototerapia LED a 830 nm e 633 nm per il trattamento della psoriasi recalcitrante che ha avuto buoni risultati.
Terapia fotodinamica (PDT): fototerapia combinata con acido 5-amminolevulinico
La PDT (terapia fotodinamica) è una procedura medica che combina una sostanza fotosensibilizzante (acido 5-aminolevulinico o metil-aminolevulinato) applicata topicamente con una sorgente luminosa LED. Lo scopo è indurre la distruzione selettiva delle cellule tumorali e pre-tumorali, danneggiate dall'esposizione solare prolungata.
La sostanza fotosensibilizzante (5-ALA o MAL) penetra nella pelle, accumulandosi selettivamente nelle cellule malate. Qui, permette l'accumulo della sostanza attiva Protoporfirina IX (PpIX).
Quando illuminata da una sorgente LED con lunghezza d'onda di 630 nm, la PpIX assorbe energia ed entra in uno stato di eccitazione. Successivamente, trasferisce questa energia alle molecole di ossigeno circostanti, formando le cosiddette specie reattive dell'ossigeno (ROS). Questi ROS sono responsabili della degenerazione delle cellule malate, causandone l'apoptosi o la necrosi.
Applicazioni della Luce LED a Livello Estetico
Ringiovanimento della pelle
I LED sono stati impiegati anche per migliorare l'aspetto della pelle fotoinvecchiata. A differenza dei dispositivi di rassodamento cutaneo basati sul calore, come la radiofrequenza e gli ultrasuoni focalizzati, i LED non causano danni termici. Gli effetti ringiovanenti dei sistemi LED derivano dal meccanismo della fotobiomodulazione. Questo processo non termico prevede l'eccitazione di cromofori endogeni per innescare eventi fotofisici e fotochimici. La fotobiomodulazione stimola la proliferazione dei fibroblasti, la sintesi del collagene, i fattori di crescita e la produzione di matrice extracellulare attivando le vie respiratorie mitocondriali cellulari. Il risultato è il sollevamento e il rassodamento della pelle rilassata e la riduzione delle rughe.
Alcuni studi dimostrano che la luce rossa può anche aiutare a stimolare la ricrescita dei capelli in chi soffre di alopecia androgenetica o perdita di capelli maschile e femminile (ma questo è un altro argomento).
Considerazioni finali
La fototerapia a LED si dimostra una soluzione potente e versatile, capace di affrontare efficacemente un'ampia gamma di condizioni dermatologiche, sia da sola che in sinergia con altre terapie.
La sicurezza è indubbiamente uno dei punti di forza di questa tecnologia avanzata. I LED, essendo non ablativi e non termici, garantiscono un trattamento delicato ma efficace, senza rischi di danni all'epidermide o al tessuto dermico quando utilizzati correttamente.
Per chi desidera sperimentare i benefici della fototerapia LED comodamente a casa, il mercato offre una vasta gamma di opzioni all'avanguardia.
Gli esperti sono unanimi nell'affermare che l'intensità di uscita è il fattore chiave da valutare nella scelta di un dispositivo LED, essendo determinante per l'efficacia del trattamento.
L'investimento per una maschera LED di qualità può variare notevolmente. Mentre le opzioni entry-level si aggirano tra i 60 e i 100 euro, i dispositivi più sofisticati e performanti possono raggiungere i 500 euro, offrendo funzionalità avanzate e risultati superiori.
I risultati della terapia LED sono sorprendenti: i primi benefici tangibili si manifestano già dopo soli due mesi di utilizzo regolare. Tuttavia, è fondamentale sottolineare l'importanza della costanza nel trattamento per massimizzare e prolungare gli effetti che possono variare in base alle caratteristiche individuali della pelle.
Indovinate un po'? Ho deciso di provare questa terapia della luce LED! Ho comprato un apparecchio basico e semplice da usare e ho iniziato ad utilizzarlo con regolarità dal 3 ottobre.
Ora, non fraintendetemi, non è che la mia pelle fosse un disastro prima. Ho solo qualche problemino di rosacea (dovreste vedermi “prendere fuoco” quando mi imbarazzo o mi arrabbio), alcune macchioline scure sopra il labbro superiore (ricordo di una vecchia bruciatura, mea culpa), e qualche lineetta d’espressione sulla fronte.
Non vedo l'ora di raccontarvi come andrà a finire questa avventura e se avrò dei risultati visibili! Restate sintonizzati per gli aggiornamenti!
A presto!
M.
Fonti
Harvard Health Publishing, “LED lights: Are they a cure for your skin woes?”
Journal of Medical Case Report, “Coupled blue and red light-emitting diodes therapy efficacy in patients with rosacea: two case reports”
National Geographic-Science, “LED light therapy for skin is trendy—but does it work?”
Photomedicine and Laser Surgery, “A Controlled Trial to Determine the Efficacyof Red and Near-Infrared Light Treatmentin Patient Satisfaction, Reduction of Fine Lines, Wrinkles, Skin Roughness, and Intradermal Collagen Density Increase”
Sensor, "Effect of Blue Light on Acne Vulgaris: A Systematic Review”
Skin Research & Technology, “Reverse skin aging signs by red light photobiomodulation”
The Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology, “Clinical Efficacy of Self-applied Blue Light Therapy for Mild-to-Moderate Facial Acne”
The Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology, “Phototherapy with Light Emitting Diodes”