Un Lifestyle per vivere più sani e più a lungo
Si è compreso come l'alimentazione, l'esercizio fisico, lo stress e le interazioni sociali possano influenzare l'estensione della nostra vita e, perché no, migliorarla.
Da homo sapiens normopeso a homo sapiens obeso
Decisamente un salto evoluzionistico importante che ancora non è riportato sui libri di storia.
Quando ritroveranno i resti di una donna deceduta a cinquant'anni a causa dei trigliceridi troppo alti, allora ci troveremo di fronte a questa grande scoperta e alla nuova definizione tassonomica. O almeno credo.
Ripensando alla nostra moderna Fat Lucy, un po' mi vengono i brividi.
Come abbiamo fatto a ridurci così?
Come accidenti è possibile che da esseri umani abituati a camminare, correre, scappare, saltare, arrampicarsi per procurarsi il cibo e per scampare ai predatori, siamo diventati delle sagome informi spiaggiate sul divano il cui massimo sforzo consiste nell'attraversare la cucina, aprire la porta del frigorifero e abbuffarsi di cose che abbiamo comodamente comprato grazie all'ausilio dell'automobile che ci ha portati al supermercato? Nel tragitto non abbiamo neanche incontrato i tanto famigerati predatori da cui dovremmo scappare (eccezion fatta per la cassiera che ringhiava ad ogni scansione dei prodotti e che avrà avuto una brutta giornata; comunque nulla da cui non riusciremmo a divincolarci con poca fatica, insomma, niente di paragonabile alla tigre dai denti a sciabola).
Sembra che la questione nasca proprio da questo: la comodità.
Si stima che il primo problema sia stato quello di imparare a coltivare e riuscire ad allevare gli animali.
Grande errore: non dovendo più camminare e correre per procacciarci il cibo, la nostra attività fisica ha subito un primo drastico calo fino ad arrivare ai minimi storici dei nostri giorni.
Possiamo quindi dire che se l'obesità non è stata di certo un problema nei tempi antichi, ora lo è eccome.
La poca attività fisica a cui siamo andati incontro e i cibi processati che ingeriamo hanno fatto si che il nostro corpo stoccasse questa “energia positiva”, che non utilizziamo altrimenti, in depositi di grasso (specialmente di quello viscerale, il più pericoloso).
La conseguenza è stata l'origine di stati infiammatori cronici e variazioni ormonali che possono danneggiare numerosi organi come le arterie, il cervello, il cuore, il fegato, i muscoli e il pancreas.
Tutto ciò ha portato all'inasprirsi di malattie croniche come l'Alzheimer, l'arteriosclerosi, l'asma, il cancro, il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica, le malattie renali, l'osteoporosi, gli infarti e la depressione.
L'obesità non è nient'altro che una malattia cronica dovuta all'abbondanza di cibo, specialmente quello ad alta intensità energetica (cioè molto calorico) che troviamo nei cibi processati che sono ricchi di zucchero, grassi saturi e poveri in fibra.
Purtroppo, l'obesità è cresciuta esponenzialmente negli ultimi settant'anni facendo aumentare i casi di malattie croniche come il diabete, malattie cardiovascolari e il cancro; nonostante, grazie al nostro sistema sanitario, si sia estesa, sempre negli ultimi decenni, anche l'aspettativa di vita delle persone.
La vera domanda dunque è questa: vale la pena vivere più a lungo ma malati?
Nessuno di noi vorrebbe vivere fino a cento anni per passarne da malato trenta.
E se invece potessimo viverne cento ma nelle migliori condizioni fisiche e mentali possibili?
Scommetto che la risposta sarebbe diversa.
Fortunatamente, numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che un corretto e sano stile di vita possono abbassare notevolmente il rischio di sviluppare queste malattie.
Si è compreso come l'alimentazione, l'esercizio fisico, lo stress e le interazioni sociali possano influenzare l'estensione della nostra vita e, perché no, migliorarla.
Quello che possiamo fare è cercare di cambiare rotta verso un lifestyle più sano (sempre che vogliamo vivere meglio più a lungo).
Un sano stile di vita come medicina preventiva
Quindi come scongiurare l'avvento di queste malattie?
Prevenire è sicuramente meglio che curare!
Direi che sono quattro le macro aree su cui possiamo intervenire:
Una sana alimentazione: ricorda che il cibo che mangi (e quanto ne mangi) può influire su fattori di rischio come il colesterolo, la pressione sanguigna, i livelli di glucosio nel sangue e il peso corporeo. Per cui limita i grassi saturi e trans, le carni rosse e processate, gli zuccheri aggiunti, le bevande zuccherate e il sale. Cerca di consumare cibi salutari come frutta, verdura, noci, cereali integrali, legumi, grassi “buoni”, omega 3, olio extravergine di oliva. Per mantenere un peso ottimale, unisci alla dieta dell'attività fisica così da tenere sotto controllo le calorie ingerite rispetto a quelle consumate.
Pratica dell'esercizio fisico regolare: si intende un'attività da svolgere con intensità da moderata a vigorosa per almeno 150 minuti a settimana o, meglio, per almeno 30 minuti al giorno. Muoviti tutti i giorni: qualcosa è meglio di nulla! Per cui tirati su dal divano e vai a far il giro del palazzo!
Una buona gestione dello stress: purtroppo è spesso lo stress che contribuisce a farci assumere tutti i comportamenti dannosi per la nostra salute: ci fa fumare di più (se già fumatori), mangiare di più e non ci fa essere fisicamente attivi. Lo stress può essere gestito grazie al regolare esercizio fisico, praticando la meditazione e passando del tempo con gli amici e la famiglia (se siete in buoni rapporti…).
Un corretto apporto di sonno: elemento troppo spesso sottovalutato. In realtà, riuscire ad avere una buona notte di sonno è di vitale importanza. La quantità e la qualità del sonno possono influenzare le tue abitudini alimentari, l'umore, la memoria e il funzionamento di ogni organo interno. Gli adulti dovrebbero dormire dalle 7 alle 9 ore a notte. Per riuscire ad aumentare la qualità del sonno, dovresti essere fisicamente attivo durante il giorno (e torniamo al punto 2…), stabilire una routine serale e tenere tutti i dispositivi elettronici fuori dalla camera da letto (si, dovrai comprare una sveglia analogica).
Dopo una lista di “cosa bisogna fare”, ecco che arriva la parte dolente con il “cosa bisogna smettere di fare”:
-Fumare: se fumi, smetti. Potrei veramente riassumere in una parola ciò che c'è da fare ma cercherò di spiegarne la motivazione.
Lo sapevi che per ogni settimana in cui fumi perdi un giorno di vita?
Proprio così. L'assunzione costante e prolungata di tabacco incide sulla durata media della vita: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni.
E lo sai perché?
E' ben nota l'associazione tra fumo e tumore polmonare ma quello che non tutti conoscono è la correlazione con altri tumori come quelli del cavo orale e della gola, dell'esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.
Fumare aumenta il rischio di avere malattie respiratorie neoplastiche ed è strettamente correlato alle malattie cardiovascolari.
Insomma, dati alla mano, un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo e la sua vita potrebbe non superare un’età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Per cui torno a dire che, se fumi, sarebbe il caso di smettere.
-Bere alcol: carissim*, l'alcol è una sostanza psicoattiva che procura dipendenza.
Il suo utilizzo è causa di più di 200 malattie tra cui disordini mentali, dipendenza da alcol, cirrosi epatica, alcuni tipi di cancro e malattie cardiovascolari.
Eh si, perché bere fa salire la pressione del sangue, fa aumentare le cardiomiopatie, il rischio di infarto, di cancro e altre malattie. Può contribuire ad alzare i trigliceridi e a produrre battiti cardiaci irregolari.
Un eccessivo consumo può condurre all'obesità, all'alcolismo, al suicidio fino ai più “semplici” incidenti dove, il sabato sera, qualcuno perde purtroppo la vita.
Se non bevi, non iniziare! Non esiste una “dose sicura" nell'assunzione di alcol così come per il fumo di sigaretta. Se bevi, fa si che si tratti di un'occasione più unica che rara.
Ricordati che queste semplici abitudini salutari possono fare una grande differenza!
Secondo alcuni studi, le persone che seguono uno stile di vita sano vivono significativamente più a lungo di chi non lo osserva: ben 14 anni di vita per le donne e 12 per gli uomini (se seguono questo stile di vita già da quando hanno compiuto 50 anni).
E la sapete qual è la cosa incredibile (nel caso seguire tutte queste regole non faccia per voi)?
Sembra che basti una sola di queste sane abitudini per estendere l'aspettativa di vita di due anni sia per gli uomini che per le donne.
Per cui, cosa aspettate?!
La migliore medicina preventiva è nel nostro lifestyle!
See you soon! M.
Fonti
American Heart Association, “Lifestyle changes for heart attack prevention”
American Heart Association, “American Heart Association diet and lifestyle recommendations”
National Library of Medicine, “Healthy lifestyle and life expectancy free of cancer, cardiovascular disease, and type 2 diabetes: prospective cohort study”
Organizzazione Mondiale della Sanità, “Alcohol”
Psychiatria Danubina, “Lifestyle factors and mental health”
Salute Governo, “I danni del fumo”