Recensione: “Cosa cavolo devo mangiare?”
Cosa cavolo devo mangiare? è un libro illuminante.
Nonostante faccia spesso riferimento alla tipica dieta americana (la tanto consumata western diet) e alle leggi in materia di alimentazione che vigono negli Stati Uniti d'America, si tratta di un vero e proprio manuale sulla sana alimentazione che analizza ogni macro gruppo alimentare non lasciandogli (e lasciandoci) scampo. Si, perché anche gli alimenti che pensavamo essere tanto innocui o salutari (come i poveri legumi) vengono passati al vaglio senza remore.
D'altra parte il sottotitolo del libro è Guida completa agli alimenti, tra scienza e falsi miti. E proprio questo ci si aspetta: un'analisi scientifica e dettagliata che non lasci dubbi.
Il problema (o forse no) è che farà vacillare anche le vostre più profonde e radicate convinzioni.
Ovviamente, se solo aveste un minimo dubbio, Hyman vi rimanda dritti dritti alla sua bibliografia: una quarantina di pagine in cui potrete divertirvi a recuperare tutte le ricerche scientifiche a cui fa riferimento. Non si può certo dire che si sia inventato tutto.
Mark Hyman è medico, direttore del Cleveland Clinic Center for Functional Medicine nonché presidente del consiglio d'amministrazione dell'Institute for Functional Medicine e fondatore e direttore dell'Ultra Wellness Center. Un personaggio decisamente interessante e di cui vi consiglio, se avete dimestichezza con la lingua inglese, di ascoltare il podcast (https://drhyman.com/blog/category/podcasts/) e seguirlo su YouTube (https://www.youtube.com/@drmarkhyman).
Tornando al libro, devo dire che mi ha un po' spiazzata. Certo, tutti siamo a conoscenza che la carne come viene allevata nella maggior parte degli allevamenti è nociva, o che il tonno è pieno di mercurio, ma sono le cose che non ti aspetti relative alla frutta o ai legumi magari a lasciarti veramente di stucco (una sera ho chiuso il libro e con molta calma mi sono voltata verso il mio compagno asserendo che d'ora in avanti mi sarei nutrita solo d'aria).
Ovviamente non c'è bisogno di essere così drastici, ma questo libro può (e deve) farci mettere in discussione ciò che sapevamo (o credevamo di sapere) sull'alimentazione.
Il nostro caro dottor Hyman comincia ogni capitolo con un piccolo test, basato sulle “semplici” risposte di vero o falso, per testare la nostra conoscenza relativa al gruppo di alimenti che tratterà in quel determinato capitolo. Non preoccupatevi, la risposta viene prontamente data, e spiegata, subito dopo (infatti potreste barare gettando un'occhiata un po' più in là). L'effetto wow delle risposte sarà comunque garantito.
La struttura del libro è concepita per esaminare attentamente ciascuna categoria di cibo, dalla frutta alla verdura, dalle proteine animali a quelle vegetali, dai cereali ai grassi e gli zuccheri, facendo riferimento alle ricerche scientifiche che si trovano in appendice. Ci mette a conoscenza della scienza che si nasconde dietro gli alimenti, gli argomenti su cui hanno ragione o su cui si sbagliano i tanto decantati esperti, le informazioni principali da sapere su quel determinato alimento e, per finire, ci propone uno schema su cosa mangiare e da che cosa stare alla larga. Il lettore infatti viene invitato a riflettere su cosa sta letteralmente introducendo nel proprio corpo e se ciò può rappresentare una minaccia per la sua salute.
Conclude il libro spiegando come mangiare secondo la dieta pegana tutta la vita e come fare per disintossicarsi prima di cominciarla. In appendice è possibile trovare numerose ricette sane e appetitose (e decisamente low carbs).
Come spiega Hyman, il termine “pegana” è stato coniato da lui stesso a cena con amici che cercavano di decantare chi le lodi della dieta vegana chi della dieta paleo. Così lui concluse che quindi, mangiando tutto, doveva seguire una dieta pegana.
L'alimentazione del dott. Hyman dà priorità ai grassi (vegetali e non, insaturi e saturi), alle proteine, prevalentemente di tipo animale (carne rossa ma solo grass fed, carne di pollo ma solo biologica, uova ma anche quelle solo bio, pesci, possibilmente selvaggi e di piccola taglia per evitare le contaminazioni da mercurio) e alle verdure (non tutte, quelle meno amidacee e bio).
Anche la frutta dev'essere scelta fra quella a più basso indice glicemico (come frutti rossi, frutti con nocciolo come le pesche, e poi arance, limoni o frutti grassi come avocado, cocco e olive).
I cereali raffinati sono banditi e quelli integrali (senza glutine e in chicco) devono essere mangiati con moderazione.
A sua detta, è proprio l'alimentazione di oggi basata sui troppi carboidrati (dovrebbero bastarci quelli della frutta e, principalmente, della verdura) e, di conseguenza, l'assunzione di glutine a provocare la maggior parte delle malattie autoimmuni che si stanno espandendo a macchia d'olio negli ultimi anni. Relativamente a ciò, consiglia delle mini guide alimentari per particolari tipi di malattie che si possono scaricare dal sito dedicato.
Altra nota dolente che mina alla nostra salute è tutto il cibo “spazzatura” che ci circonda e che ci invoglia a mangiarlo anche grazie al cosiddetto bliss point cioè quella combinazione perfetta che si raggiunge mischiando zuccheri, sale e grassi che rendono i cibi estremamente appetitosi e ci riducono a consumatori schiavi dei sapori forti.
Senza contare le problematiche legate all'industria alimentare e, per esempio, l'utilizzo di pesticidi in agricoltura o i metodi di allevamento (compresa la nutrizione) degli animali che non fanno altro che alterare i prodotti finiti intossicandoci.
Un libro veramente interessante che fornisce risposte scientificamente valide e provate.
Hyman, grazie a uno stile accessibile, si dimostra un abile divulgatore per quanto riguarda la nutrizione, anche per lettori poco o per nulla esperti.
A tratti un po' ripetitivo, ma come afferma lo stesso autore repetita iuvant e non può che farci bene rileggere certi concetti chiave.
Per fortuna, vivendo in Italia ed essendo le normative sull'allevamento e l'agricoltura dettate dall'Unione Europea, alcune applicazioni (come l'uso di pesticidi certamente cancerogeni) qui non sono permesse (a differenza degli States), quindi certe informazioni vanno prese ma riportate e tradotte a seconda del contesto territoriale. In altri casi, purtroppo, il discorso risulta coerente e può essere applicato tranquillamente anche al nostro Paese.
A volte potrebbe risultare un poco categorico parlando di certi approcci alimentari e questo non potrebbe essere ben accettato da numerosi lettori.
Soprattutto per questo motivo, lo consiglio vivamente a chi volesse capire la scienza che si cela dietro agli alimenti con estrema apertura mentale, senza pregiudizi e convinzioni su determinati tipi di scelte alimentari.
Nel complesso la scrittura risulta scorrevole e il libro è ricco di consigli pratici pronti da attuare. Sta solo a noi decidere di agire!
Voto 8.5/10